SCHERZI DA (P)RETE


di Ciro Ascione

Verso la metà dello scorso Agosto, la sedicente "Associazione Famiglie
Cattoliche San Carlo Borromeo" di Afragola ha scatenato il putiferio nel
mondo di Usenet. Chi si è collegato ai newsgroup dedicati ai videogames ha
potuto leggere i ferventi proclami dell'Associazione, che identificava nei
giochi elettronici la causa di tutti i mali del mondo. Dietro la Borromeo si
profilava un universo di provincia ottuso e razzista, composto da mamme in
ansia, politicanti a caccia di voti, preti troppo zelanti, colonnelli e
presidi in pensione.
L'Associazione Borromeo non è mai esistita, se non nella mente dell'autore
dei post. Se vi interessa sapere il nome del pazzo in questione, è lo stesso
che ha scritto quest'articolo. Lo scherzo è nato proprio per ironizzare sui
pregiudizi dei quali è vittima l'intrattenimento videoludico. Pregiudizi che
spesso sfociano in misure repressive: si pensi all'assurda vicenda del
sequestro di Resident Evil, o alla surreale proposta di legge del senatore
Athos De Luca (che vorrebbe mettere al bando i giochi nei quali si può
simulare un crimine). La realtà - come spesso accade - supera la fantasia, e
la Borromeo finisce per essere molto meno ridicola dei suoi illustri
prototipi.
Non era  troppo difficile riconoscere la natura ironica del posting dell'
Associazione, ricco di doppi sensi e di trovate goliardiche. Inattendibili
statistiche individuavano un nesso tra l'uso della Playstation e la perdita
precoce della verginità. Finti psicologi disquisivano sulle oscene metafore
sessuali nascoste dietro i giochi più innocenti. I nomi dei videogames
venivano puntualmente e comicamente tradotti male (Pac Man diventava L'uomo
pac). Il crack per masterizzare i giochi era scambiato per una droga. Una
dama fondatrice dell'Associazione componeva una poesia dedicata al figlio
tredicenne, che restava chiuso in camera per ore a sfogarsi "su una turpe
manopola" (siamo sicuri che si trattasse di un joystick?). Un inquietante
Padre Pio si manifestava a una giovane giocatrice, distogliendola dal suo
peccaminoso passatempo e facendole sperimentare l'estasi mistica.
Le lettere della Borromeo hanno ottenuto migliaia di risposte. Vibranti
filippiche contro la censura, invettive, accuse di aver violato le regole
della netiquette, e anche un bel po' di complimenti (da parte di chi aveva
saputo riconoscere e apprezzare lo scherzo). I lettori più attenti, inoltre,
hanno individuato i numerosi riferimenti "colti" contenuti all'interno dei
vari messaggi. Tra le altre cose, l'Associazione citava gli scritti di un
inesistente Fred Wertham jr, la cui personalità era ricalcata su quel Fred
Wertham che, negli anni '50, intraprendeva negli USA una violenta crociata
contro i fumetti dell'orrore. Ogni post si concludeva con un motto in latino
maccheronico e sgrammaticato, "Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce
durabit" (che ricalca una  celebre battuta di Woody Allen: "L'agnello
dormirà con il leone, ma durerà poco).
 Per qualche tempo, sulla gerarchia it.comp.giochi ha regnato un clima di
allegra anarchia. Molti si sono fatti avanti attribuendosi immeritatamente
la paternità dei fakes, molti altri hanno preso a scrivere imitando lo stile
della Borromeo. Qualcuno si è addirittura recato fino a Afragola, per
constatare che l'indirizzo dell'Associazione non esisteva. Ma il culmine del
paradosso si è verificato quando, per combattere i falsi censori della
Borromeo, è stato attivato un meccanismo di censura reale. Gli esiti
grotteschi della vicenda sono narrati in un box a parte.
 Il flame scatenato dalle incursioni della Borromeo si è comunque spento in
maniera lenta, placida, naturale. Se l'Associazione può vantare qualche
merito, è quello di aver spinto i lettori a interrogarsi sulla natura della
censura, sulla sua implicita stupidità. La Borromeo avrebbe avuto il diritto
di esprimere le sue opinioni sul web anche se le sue folli prediche fossero
state serie e non ironiche. Lo scherzo ha dimostrato, forse, che la vera
censura non si palesa obbligatoriamente nella forma di un'Associazione di
bigotti. E' molto più strisciante e pericolosa.


Ciro Ascione
Se vi siete letti questo leggetevi anche:
[LIBERO DI CENSURARE?] - [FENOMENOLOGIA DEL TROLL]


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