I danni dei videogiochi


Vi scrive l'Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo", un ente
morale che da diversi anni si occupa delle più drammatiche piaghe della
nostra società. L'Associazione "San Carlo Borromeo" ha condotto una lunga e
vittoriosa serie di battaglie per la catechesi dei tossicodipendenti, ed è
promotrice di diverse iniziative umanitarie nel Terzo Mondo, concernenti l'
evangelizzazione dei negri in Botswana. Il ruolo che si propone la
 "Borromeo"  è esemplificato nel motto di Lattanzio "Moralitas ubi primum":
per tale motivo, abbiamo ritenuto opportuno effettuare un collegamento a
"Internet", con lo scopo di coniugare il messaggio cristiano con le più
moderne tecnologie.
Con tristezza e sconforto, possiamo constatare che i cosiddetti "videogame"
occupano una  parte sempre più ampia del tempo libero giovanile. Gli effetti
deleteri di questi giochi elettronici sono ben noti: istigazione alla
violenza, incapacità in chi ne fa  uso di discernere il Bene dal Male,
messaggi immorali che possono spingere le menti deboli alla criminalità. A
questi effetti "morali" si aggiungono inoltre quelli concreti: epilessia,
sonnolenza, nervosismo, collassi cardiaci sempre più frequenti, nonché
scarsi rendimenti nella vita scolastica. In uno studio condotto dallo
psichiatra americano Fred Wertham jr, si evince che "il 27 % dei ragazzi in
possesso di un Playstation abbandona gli studi prematuramente: un dato
esemplare, se confrontato con l'8 % di coloro che  non la possiedono". Si
nota inoltre che il 33 % dei giocatori abituali finisce per  entrare in una
gang giovanile, e che la miopia e l'astigmatismo colpiscono in maniera più
virulenta soprattutto chi usa i videogiochi. Il 45 % di chi ha  giocato a
"Combattimento mortale" e "Male residente" tende a trascurare la sua diocesi
di appartenenza. Il 72 % delle ragazze che adoperano i videogiochi tendono
perdono la verginità prima dei sedici anni; di queste, solo il 15% si
congiunge in matrimonio con chi le ha deflorate.
Sono statistiche che parlano chiaro. I videogiochi sono uno dei gravi
flagelli che opprimono questa  società.
L' Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo" non può restare
insensibile al grido di preoccupazione che attanaglia tanti genitori in
ansia, che improvvisamente non riescono più  a riconoscere l'umanità dei
propri figli, ridotti a pallidi e sparuti fantasmi. Milioni di giovani
virgulti, speranza delle loro madri, della loro Patria, e di  Dio
onnipotente e misericordioso, sprecano gli anni più proficui della loro
esistenza di fronte al monitor, prodigandosi in massacri "virtuali" anziché
curare il proprio intelletto, il loro corpo, la loro anima! Questi sono gli
effetti funesti del progresso? Ciò che Sant'Anselmo definiva "ancilla
moralitatis" deve trasformarsi in carnefice? E' per questo che, con l'aiuto
e  il sostegno di noti esponenti della religione, della politica, della
cultura, della scienza medica, stiamo preparando una proposta da presentare
all'attenzione del Parlamento, riguardante il divieto assoluto di
importazione dei videogiochi sul territorio nazionale.
Poiché ci sono concrete speranze che il nostro progetto vada in porto, ci
rivolgiamo a voi, ragazzi, che continuate a perseguire il vostro demoniaco
intento! Abbandonate la strada della perdizione, prima che anche la legge
civile dichiari illegale ciò che già è tale agli occhi di nostro Signore!
Tornate agli studi, agli  onesti passatempi sportivi, al caloroso abbraccio
delle vostre madri, al tempio di  Gesù che  tutto vede e tutto può
perdonare!
Con affetto

Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
"Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit"