Path: news.inet.it!area.cu.mi.it!serra.unipi.it!i2unix!not-for-mail From: "Associazione \"Carlo Borromeo\"" Newsgroups: it.comp.emulatori.console.recenti Subject: Gioventù perduta Date: Thu, 19 Aug 1999 01:37:09 +0200 Organization: IUnet Lines: 61 Message-ID: <7pfg5n$5m2$1@serv1.iunet.it> NNTP-Posting-Host: 192.106.184.66 X-Trace: serv1.iunet.it 935019511 5826 192.106.184.66 (18 Aug 1999 23:38:31 GMT) X-Complaints-To: usenet@news.iunet.it NNTP-Posting-Date: 18 Aug 1999 23:38:31 GMT X-Priority: 3 X-MSMail-Priority: Normal X-Newsreader: Microsoft Outlook Express 5.00.2014.211 X-MimeOLE: Produced By Microsoft MimeOLE V5.00.2014.211 Xref: news.inet.it it.comp.emulatori.console.recenti:5357 Cari ragazzi, analizzando le vostre risposte, abbiamo rivissuto sulla nostra pelle la metafora evangelica del buon seminatore, il cui seme trova terreno non fertile sui sassi e sui rovi. Alcuni mettono in dubbio l'esistenza della nostra associazione; altri ancora ci insultano senza ritegno; altri ancora rivendicano una caduca "libertà di espressione" in nome della quale si sentono in diritto di sciupare la propria esistenza dietro a falsi idoli. A questo punto, perchè la vostra ragione possa essere illuminata, citiamo alcuni passi dalla traduzione del saggio di Fred Wertham jr "The new seduction of innocent", Isahia Press, 1998, Memphis, Tennessee: "David, 13 anni, gioca a Civilizzazione. Un nome dietro il quale si annida non la civilizzazione, bensì la barbarie. Questo gioco, infatti, mette David nei panni di un governante di un popolo, il cui scopo è quello di sottomettere e di annientare i propri avversari. Guardo David con gli occhi sgranati di fronte allo schermo del computer, e mi sembra di vedere un piccolo Hitler. Senza scrupoli, senza alcuna pietà, David fa scoppiare colpi di stato, lancia ordigni nucleari, crea alleanze e le rinnega nell'esiguo spazio di un minuto. Tra me e me mi chiedo: questa è la palestra nella quale si allenano i capi del futuro? E se David, un domani, chiamato dalla responsabilità, facesse qualcosa di simile anche nella vita reale?" "Il pronto soccorso del Winniwacha Hospital brulica di feriti. Una madre in lacrime corre verso il figlio, che giace su una barella col cranio fracassato. Altrove, una ragazza con i capelli sporchi di sangue piange. Il giorno dopo, la polizia arresta Bajardo de San Roman e Santiago Marquez, due giovani ispanici. Sono loro i responsabili delle violenze avvenute la notte precedente. Interrogati dalla polizia, i due gradassi affermano 'Volevamo fare come in Grande Furto d'Auto', il nostro videogioco preferito'. Santiago e Bajardo non erano due balordi. Il secondo giocava anche come centravanti nella squadra della lega maggiore di pallacanestro. Una gioventù promettente, distrutta dal playstation e dall'extasy". Vi sembra poco? E' solo un'esigua scelta di brani da un libro che concentra una sequenza incalcolabile di orrori, di devianze, di violenze. Nè vale la risposta "io gioco ai videogames, e non commetto crimini e delitti". Nessuno può porsi come esempio, come parametro di giudizio, soprattutto quando è sulla cattiva strada. Chi vi dice che un giorno, incapaci di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è, non possiate picchiare vostra madre pensando di giocare a "Combattimento mortale"? Spero che da questi esempi abbiate capito che i nostri messaggi non sono il delirio di un'associazione di bigotti (come voi giovani amate definire i cristiani) ma un gruppo di adulti che si preoccupa del vostro avvenire, e che non sopporta di vederlo sciupato e distrutto. Per tale motivo, continueremo pervicacemente nella nostra battaglia, finchè i videogiochi, flagello delle nuove generazioni, siano definitivamente resi illegali. Con paterna indulgenza, Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo" Via delle Cento Fontane 33, Afragola (NA) "Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit"